GLI ANGELI NOSTRI CUSTODI

sabato 18 aprile 2009

GLI ANGELI CUTODI


GLI ANGELI CUSTODI
Il nuovo Calendario universale della Chiesa ha conservato non la festa, ma la memoria degli Angioli Custodi.

Un tempo questa festa veniva celebrata il 29 settembre, insieme con quella di San Michele, custode e protettore per eccellenza.
L'uso di una festa particolare dedicata agli Angioli Custodi si diffuse nella Spagna nel '400, e nel secolo successivo in Portogallo, più tardi ancora in Austria. Nel 1670, il Papa Clemente X ne fissò la data al 2 ottobre.
La devozione per gli Angioli è più antica di quella per i Santi: prese particolare importanza nel Medioevo quando i monaci solitari ricercarono la compagnia di queste invisibili creature e le sentirono presenti nella loro vita di silenzioso raccoglimento.
Dopo il concilio di Trento, la devozione per gli Angioli fu meglio definita e conobbe nuova diffusione. Nella vita attuale, però, gli uomini trascurano sempre di più la propria angelica compagnia, e non avvertono ormai la presenza di un puro spirito, testimone costante dei pensieri e delle azioni umane.
Di solito si parla dell'Angiolo Custode soltanto ai bambini, e per questo anche l'iconografia si è fissata sulla figura dell'Arcangiolo Raffaele, che guida e conduce il giovane Tobiolo.
Gli adulti, invece, dimenticano facilmente il loro adulto testimone e consigliere, il loro invisibile compagno di viaggio, il muto testimone della loro vita. E anche questo aumenta il senso della desolazione e addirittura dell'angoscia che caratterizza il nostro tempo, nel quale si sono lasciate cadere, come infantili fantasie, tante consolanti e sostenitrici verità di fede.
E', infatti, verità di fede che ogni cristiano, dal Battesimo, riceve il proprio Angiolo Custode, che lo accompagna, lo ispira e lo guida, per tutta la vita, fino alla morte, esemplare perfetto della condotta che si dovrebbe tenere nei riguardi di Dio e degli uomini.
L'Angiolo Custode è dunque il luminoso specchio sul quale ogni cristiano dovrebbe riflettere la propria condotta giornaliera.
Per questo la Chiesa ha dettato una delle più belle preghiere che dice: " Angiolo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste . Così sia ".




Chi sono gli Angeli custodi?

Sono creature delicate e sottili, emanazione dell'energia creatrice degli Arcangeli.
Essi sono pura essenza d'amore, invulnerabili. Sono incorruttibili e privi del decadimento che caratterizza gli esseri umani.

Gli Angeli sono quindi creature spirituali che vivono tra la quarta e la quinta dimensione.
La quarta sono i piani astrali (superiore e inferiore), dove vive anche il nostro corpo spirituale, collegato al corpo fisico attraverso i chakra. (I chakra sono vortici d’energia all'interno della nostra aura, lungo la spina dorsale, sotto forma di colori dell'arcobaleno)
La quinta è la dimensione degli Arcangeli, dove coabitano anche gli angeli...

Come sono fatti e sono liberi di scegliere?

Queste creature sono energia pura senza forma, dotate di consapevolezza, libero arbitrio e inimmaginabile intelligenza. Sono vibrazione energetica di Luce.
Molti sostengono che gli angeli non siano coscienti e siano privi di libero arbitrio.
Da esperienze raccolte sappiamo che non è così. Essi possono scegliere, ma sono talmente puri e traboccanti d’amore, che corromperli sarebbe impresa titanica anche per Lucifero.

Perchè hanno le ali?

La caratteristica forma alata e la bellezza sublime dei loro volti non sono solo fantasia o iconografia artistica. E' l'immagine che loro usano per avvicinarsi nella materia, senza spaventarci e altro non è, che il riflesso della loro essenza resa visibile e manifesta. Come allo stesso modo il nostro corpo, è la manifestazione visibile della nostra vera essenza.

Come si avvicinano?

Essi si avvicinano alla nostra vita mai con irruenza, ma sempre con dolcezza, gentilezza e gioia. La difficoltà per tutti all'inizio, è saper cogliere i segnali sottili e leggeri della loro presenza. Loro agiscono con amore sconfinato verso di noi, dovendo tuttavia seguire le leggi del nostro Karma personale, e avendo un rispetto totale del nostro libero arbitrio, tale da starci accanto anche nella peggiore delle nostre azioni, esortandoci a comprendere i nostri errori.

Come li contatto?

Per entrare in contatto con gli Angeli, è necessario che si chieda loro di farlo.
Loro non possono stabilire il contatto se non siamo noi a deciderlo, chiedendolo, e quindi innescando una decisione in libero arbitrio. Succede, infatti, che ogni decisione personale o intenzione, generi delle "forme pensiero", ossia delle vere e proprie creazioni concrete sulla quarta dimensione.

Accade a volte che essi si manifestino senza chiederlo, in momenti molto dolorosi.
Questo avviene perchè durante il dolore, nell'essere umano si creano delle crepe, che aprono delle brecce nel denso strato atomico della materia e di conseguenza nel denso strato dei piani astrali inferiori (quarta dimensione). E' da lì che gli Angeli entrano per darci segnali fisici e intervenire con ciò che noi chiamiamo miracoli. Se abbiamo paura, sulla quarta dimensione intorno a noi ci sarà un ambiente cupo.
Se abbiamo dubbi sulla loro esistenza, sulla quarta dimensione creeremo dei muri di cemento invalicabili, o in ogni caso talmente ardui da scavalcare, che l'energia necessaria che i nostri amici dovrebbero impiegare, renderebbe debole poi il loro intervento.

Che cosa devo fare?

Il primo passo è chiedere, con amore e umiltà.

Non esiste un vero modo generico per farlo. Un suggerimento potrebbe essere cominciando con una richiesta del tipo: "... Angeli di Luce, vi chiedo di far parte della mia vita, affinché possa portare il vostro messaggio e la vostra forza intorno a me........... Sia fatta la Vostra volontà"... poi continuate voi.... Da notare la frase "sia fatta la vostra volontà" non è una sottomissione, ma un atto totale di fiducia, verso i nostri amici di Luce. Infatti, la volontà degli Angeli verso di noi, è amore, armonia, felicità ricchezza d'animo e se è previsto anche ricchezza materiale. Quindi affermare "Sia fatta la vostra volontà" è un modo appropriato per chiedere il loro aiuto ponendosi in una condizione di totale fiducia.


Come posso sentirli?

Per sentirli e poi vederli dovremo affidarci completamente a loro, pur mantenendo il senso della realtà. Non aspettiamoci nulla d’evidente o spettacolare, almeno all'inizio, perchè il loro scopo non è quello di stupirci con fenomeni paranormali.
Il loro scopo è avvicinarci a Dio, rendendoci "UNO" col Tutto, darci fiducia e voglia di vivere,
proteggerci da Satana e risvegliare in noi la scintilla Divina, sviluppare tutte le proprie potenzialità e sogni, aiutandoci a comprendere ed estinguere il proprio karma.

Fidatevi di loro senza bisogno di vederli; vi faranno molti doni, attraverso sogni lucidi, carezze d’aria sul viso, coincidenze fulminanti che non sono coincidenze... e anche fenomeni paranormali, ma mai violenti, mai che vi possano spaventare, sempre teneri come dei fiori... Loro si fanno sentire nel modo più opportuno per non spaventarvi e per permettere la vostra crescita. Bisogna tenere presente che sono creature possenti, ben più potenti di spiriti guida e di qualsiasi grande illuminato vivente.
Un approccio molto valido per avvicinarsi a loro, oltre che come abbiamo accennato (la fiducia), è la meditazione.

La meditazione serve a spegnere la mente, e accendere l'anima, creando un canale di comunicazione tra terza dimensione (la nostra), e quarta dimensione superiore (il Cuore).
Gli Angeli li troverete nel Cuore. Loro usano un linguaggio molto diverso dal nostro, che soltanto lo spirito può comprendere: il linguaggio dell'Amore.

Quindi se vorrete far loro una domanda, pensatela con amore e ponetela come se si parlasse ad un tuo amico/a molto caro/a. Non curatevi se non vedete o sentite nulla.
Loro vi vedono e leggono il vostro pensiero, oltre che le radiazioni che emanate.

Gli angeli custodi, sono mandati per volontà divina, attraverso le gerarchie degli Arcaneli, per guidare, proteggere, consigliare, per permetterci di elevarci spiritualmente. Esistono uomini o donne o bambini che hanno uno o due angeli custodi. Ma è anche possibile avere a proprio fianco un arcangelo.
Questo è possibile poiché gli arcangeli possiedono il potere dell'ubiquità. Sempre in virtù del potere dell'ubiquità, un Angelo, può essere contemporaneamente il Custode di più di una creatura vivente. Solitamente quando questo avviene (spesso), le persone con l'Angelo in comune sono dette fratelli o sorelle spirituali.

Siate pronti a sentire il loro soffio lieve e dolcissimo sul viso e sul collo: non è vento o aria smossa da un fenomeno fisico. E' il Tuo angelo Custode che ti accarezza.


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Gli Angeli Custodi dell'uomo

Fratello, mentre tu cammini spensierato per le vie di questo mondo, incontri senza saperlo personaggi importanti che non hanno corpo, ma sono puri spiriti viaggiatori, con delle precise commissioni divine: sono i servi del Signore, coloro che sono stati creati per portare aiuto all'uomo.
La terra è piena di questi Esseri viventi. Coloro che si sforzano di vivere sulla terra la perfezione, e coloro che già hanno raggiunto la mèta dei Santi hanno testimoniato e testimoniano che tra noi vi sono queste creature invisibili per proteggere l'uomo da improvvise disgrazie, per consigliarlo nei profondi dubbi, per portarlo lontano dal peccato. Questi Esseri sono potenze angeliche che profumano la terra delle virtù divine, e la illuminano col loro splendore.
Quante volte anche a voi sarà capitato d'incontrare persone pericolose e di riuscir a liberarvene con una pronta risposta. Quante volte vi è capitato di fare degli incidenti, e siete stati preservati e scampati anche dalla morte. Perché? Perché queste Creature vi hanno salvato.

I Santi comunicano con gli Angeli e hanno lasciato scritto l'importanza del loro lavoro per noi poveri mortali che ci troviamo
in questo esilio terreno. Il Signore concede ai Suoi amici, alle anime cioè che hanno raggiunto un elevato stato di grazia, non solo di credere che gli Angeli esistono e proteggono, ma, in certe circostanze, anche di vederli e di colloquiare con loro.
È meraviglioso ed è vero!
Dio, bontà infinita, onnisciente e onnipotente, quando pensava di creare l'uomo ha pensato di creare anche tutto ciò che gli sarebbe servito per ben vivere sulla terra. Ha preparato perciò, prima della sua venuta, quella degli Angeli.
Qualcuno pensa che il luogo dove abitano gli Angeli sia il Cielo. Gli Angeli vivono anche in Cielo, ma soprattutto vivono in terra accanto all'uomo, per preservarlo dal male ed aiutarlo a raggiungere, dopo la sua morte, il Paradiso.
Questo è un conforto per quelle persone che da Dio hanno ricevuto il dono di vederli, di sentirli amici, di lavorare con loro, di mandarli a portar messaggi a persone vicine e anche lontane, addirittura in altri Continenti.
Tanti Santi usavano, ed usano anche oggi, i propri Angeli per scambiarsi le notizie senza bisogno di usare le lettere o il telefono. Non dubitate perché ve lo assicuro io, indegna creatura, che questo è vero.
Certo, gli Angeli abitano sugli oceani, sui monti e sui mari, sui fiumi, e talvolta si posano sui rigagnoli delle terre incolte e
solitarie ad aspettare due che passano, magari per appuntamenti sporchi, e li salvano.
Un Angelo può all'improvviso prendere la figura di un uomo e cominciar a parlare. Tu pensi che è un uomo, ma è un Angelo: è uno spirito celeste mandato da Dio sul tuo cammino.
Ecco uno che sta annegando e l'Angelo lo salva.
Purtroppo l'uomo si dimentica di pregare gli Angeli; va a cercare consigli chissà dove, magari da indovini, da maghe, da fattucchiere, e poi cade nel baratro della disperazione, spende quei quattro soldi che ha e diventa più interdetto di prima. Se gli Angeli non li pregate certamente non vengono a aiutarvi.
L'Angelo è un mandato dal Signore a guidarti perché tu non smarrisca il cammino. Non ha né simpatie né antipatie. Mi disse un giorno un contadino: «Forse il merito è del mio Angelo perché stavo seminando la terra e quando sono arrivato a metà semina ho sentito qualcuno che mi ha scosso nella schiena: mi sono girato e non ho visto nessuno, ma proprio in quel momento mi cadde l'occhio sulla semente e capii che era quella che non dovevo usare. Continuai, allora, a seminare quella giusta».

Dio quando creò gli Angeli diede a ciascuno un ufficio particolare. Gli Angeli non sono soggetti al peccato perché senza corpo; sono Creature obbedientissime. Ciascun uomo ha accanto a sé un Angelo Custode come protettore e confidente, eppure tante volte si dimentica di Lui.

Oltre agli Angeli Custodi vi sono gli Arcangeli:

l'Arcangelo S. Gabriele, quello che annunciò alla Vergine Maria che sarebbe diventata la Madre di Gesù:

l'Arcangelo S. Raffaele, che ha il compito di assistere e confortare i pellegrini in viaggio e gli ammalati, come fece con Tobia;

l'Arcangelo San Michele, colui che vinse il diavolo nella lotta tra gli Angeli buoni e quelli ribelli.


Invocate gli Arcangeli perché sono potenze a guida dell'uomo. Sono consiglieri ammirabili: S. Michele il difensore, S. Raffaele la guida, S. Gabriele la luce.
Gli Angeli non sono solo a servizio di Dio per la protezione dell'uomo, ma sono anche a servizio dell'uomo per portare altri uomini alla conoscenza di Dio. L'Apostolo e il Sacerdote dovrebbero affidarsi spesso a queste Potenze angeliche per essere illuminati nella conversione delle anime.
I Cherubini e i Serafini sono Angeli che lodano di continuo il Creatore e pregano per quegli uomini che sulla terra si dimenticano di Lui.
Agli amici del Signore sono state confidate queste cose perché tutte le creature le conoscano per meglio amare il Signore e trovar più facile la via per andare a Lui.
Altre sono le Schiere Angeliche: Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù, Cieli. Ogni schiera ha i suoi uffici particolari per difendere l'uomo dalle calamità dello spirito e per aiutarlo a svolgere quelle pratiche che gli necessitano per ben vivere sulla terra.

Pregate gli Angeli e i pesi diventeranno più leggeri, la tristezza sarà cambiata in sorriso.
Madre Provvidenza
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Etimologicamente "Angelo" significa "messaggero".
Il culto per gli Angeli nella Chiesa è nato nel 1670 con Clemente X che istituì la loro memoria obbligatoria il 2 Ottobre. Il I Concilio Vaticano del 1870 riconfermò la dichiarazione del Laterano del 1215 sulla creazione degli angeli fin dall'inizio dei tempi.

Il Catechismo di Pio X recitava: "Gli Angeli sono creature perfettissime e puramente spirituali" e possono essere definiti come "sostanza intellettuale, creata da Dio e superiore agli uomini". Essendo "puri spiriti", essi non possiedono corpo, quantunque alcuni Padri e scrittori ecclesiastici abbiano loro attribuito una certa corporeità, come ad esempio San Gregorio di Nazianzo, il quale sosteneva che "se viene paragonato all'uomo, l'angelo è puro spirito, se invece lo si paragona a Dio, è corporale". La Chiesa, in base alle Scritture e alla tradizione, ha definito come "verità di fede" non solo l'esistenza degli angeli ma anche la loro creazione: si ritiene che siano stati creati prima dell'uomo in grandissimo numero, (s. Giovanni, nell'Apocalisse dice "schiere innumerevoli"), con compiti specifici e definiti: si parla di angeli custodi, di guide, di protettori di famiglie e comunità, di città e nazioni, di angeli che contemplano e lodano Dio e nel contempo eseguono i suoi ordini, di quelli che stanno davanti al trono di Dio, ecc.

Le schiere celesti sono suddivise in 9 Cori Angelici, a loro volta distinti in 3 Gerarchie:

- Serafini, Cherubini, Troni
- Dominazioni, Virtù, Potestà
- Principati, Arcangeli, Angeli

a capo delle quali sta l'Arcangelo San Michele.

Nell'estate del 1992 Papa Giovanni Paolo II ha ribadito con forza l'esistenza degli Angeli e che vengono mandati dalla Divina Provvidenza affinchè ci aiutino a raggiungere la santità della vita.

La loro presenza è comune alla religione ebraica, cristiana e mussulmana. Quasi ogni pagina della Bibbia attesta l'esistenza di queste creature spirituali che apparvero a parecchi Profeti, tra cui Abramo e Giacobbe, e vengono nominati in più di 300 passi per la loro attività a favore degli uomini. Nei Vangeli essi sono continuamente presenti, a cominciare da quello che annuncia a Zaccaria la nascita del Precursore del Cristo:
"Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. [12]Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. [13]Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni..."

Nella vita della Santa Famiglia la loro opera è di annuncio, di protezione, di consiglio:

- l'Angelo Gabriele annuncia a Maria il concepimento di Gesù
- un angelo informa Giuseppe della divina Maternità di Maria e più tardi lo avviserà di mettere in salvo il Bambino e sua Madre dalla furia di Erode, come pure l'informerà del cessato pericolo e lo inciterà a rientrare in Israele.

Nella notte della Natività, i pastori saranno avvisati da un angelo:

" Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l`angelo disse loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia".
E subito apparve con l`angelo una moltitudine dell`esercito celeste che lodava Dio e diceva:

"Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama".

Nella vita di Gesù queste creature sono sempre presenti nei momenti di più alta tensione, per consolarlo e servirlo:
- nel deserto, quando il diavolo se ne va, dopo averlo tentato con i suoi allettamenti "ecco angeli gli si accostarono e lo servivano".
- nell'orto degli Ulivi, quando angosciato per la fine ormai prossima "gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo".













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I Santi, molti dei quali avevano accanto visivamente il loro Angelo Custode che li proteggeva in ogni frangente della vita o che forniva loro il Cibo Eucaristico, hanno avuto sempre una grande devozione per queste creature celesti provenienti da Dio, considerandoli un collegamento con l'Eterno e spesso avevano con esse una familiarità tale da affidar loro delle piccole incombenze che, subito, venivano realizzate. Certo, essi vivevano santamente, erano instancabili promulgatori della Parola e impegnavano tutta la loro vita e le loro forze per realizzare in terra il progetto d'amore che Dio aveva loro riservato e quindi le divine creature rispondevano a questo amore con altrettanto slancio.
San Francesco di Sales diceva: " I buoni angeli desiderano il nostro bene e non disdegnano di assisterci. I nostri buoni angeli ci danno la forza e il coraggio di praticare la virtù. Tendete la mano al vostro buon angelo, affinchè vi conduca al cielo..."




San Tommaso, nella sua opera "Summa theologica" ha dedicato molte pagine agli angeli e a tutte le questioni teologiche ad essi connesse, tanto da esser definito "Doctor Angelicus" e durante la sua vita fece egli stesso esperienza di visioni angeliche. Egli affermava che "già quaggiù viviamo in compagnia degli angeli" e che ogni angelo, non solo è diverso dagli altri per saggezza e perfezione ma costituisce da solo "una specie" ed è presente in un determinato luogo ove esercita la sua specifica azione e non altrove. Gli angeli furono dotati di libero arbitrio ed è appunto per questo che una parte di loro cadde nel peccato di superbia, di orgoglio e di invidia, distruggendo così i doni ricevuti da Dio e dedicandosi escluisivamente al Male. Ogni uomo, ha un angelo custode che non lo abbandona mai anche se il suo protetto pecca ripetutamente, poichè queste creature divine non interferiscono sulla sua libertà, ma cercano con la loro azione di operare comunque su di lui, illuminando la sua mente ed ispirandogli il bene. "Che gli uomini periscano - dice san Tommaso - non va imputato alla negligenza o all'indolenza dell'angelo, ma alla malizia degli uomini". Se per colpa nostra rendiamo inefficace la sua azione, questo non infirma la sua realtà: egli non può nulla senza la nostra cooperazione.

Prima di tutto egli ci tiene compagnia! Gran cosa avere un tale compagno a fianco, per tutta la vita, un compagno che ci ama nonostante tutto e non ci abbandona nonostante tutto, che ci protegge dai molti pericoli incombenti sulla nostra vita, ci guida, ci assiste, ci ispira buoni propositi e sentimenti, incoraggiandoci sulla via della perfezione, invitandoci ad evitare il peccato e ad amare Dio al di sopra di ogni cosa. Purtroppo, per la nostra natura umana, spesso non lo teniamo in nessun conto e la sua presenza è viva nella misura in cui noi siamo presenti e ci facciamo presenti in lui.
E anche se sappiamo della sua presenza accanto a noi, non gli diamo retta, anzi non lo ascoltiamo affatto,non gli rivolgiamo, durante questo nostro cammino, neanche un pensiero... ma lui è sempre lì che ci scorta con pazienza, amore, obbedienza e dedizione e anzi diventa più premuroso quando su di noi incombe qualche pericolo per l'anima o per il corpo e soprattutto all'avvicinarsi della morte. Anche se noi non ce ne accorgiamo, numerosi sono i mali e gli incidenti da cui ci preserva, ma tra quelli che non impedisce ce ne sono alcuni di cui proprio noi siamo responsabili, per non aver seguito le sue ispirazioni ed aver agito con leggerezza; in altri casi, l'angelo permette che accadano per farci toccare con mano le conseguenze negative dei nostri atti, per farceli detestare ed evitare in avvenire o anche espiare in questa vita o per staccarci dalle creature e riavvicinarci a Dio, per fornirci l'ccasione di manifestarGli la nostra sottomissione, per temprare la nostra volontà, per permetterci di lucrare una più grande ricompensa in cielo.




Suarez, riduce a sette le funzioni dell'Angelo Custode presso di noi:

1) ci libera dai pericoli che minacciano il nostro corpo o la nostra anima, allontana da noi le cause esteriori o ci ispira il pensiero di evitarle anche se non ne sospettiamo i rischi.
2) ci stimola e ci fa operare il bene ed evitare il male

3) trattiene i demoni, diminuisce la gravità delle loro tentazioni e il numero dei cattivi pensieri che ispirano e delle occasioni di peccato che provocano il nostro allontamento da Dio
4) presenta a Dio le nostre preghiere

5) prega per noi

6) talvolta ci infligge delle pene, per castigare le nostre colpe e correggerci facendocene sentire le dolorose conseguenze e anche per offrirci l'occasione di esercitare la virtù e di accrescere i nostri meriti

7) al momento della nostra morte, condurrà la nostra anima in cielo, se è pura da ogni macchia o in Purgatorio se deve passarvi per purificarci e verrà a trovarla e consolarla.




ll nostro Angelo Custode è lo strumento della sollecitudine paterna di Dio nei nostri riguardi e l'intermediario della sua benevolenza. La sua presenza è viva nella misura in cui noi siamo presenti e ci facciamo presenti a lui. Molte delle grazie a noi destinate passano attraverso di lui. Fa per noi molto di più di quello che pensiamo poichè la sua azione è invisibile come lui.

Non sapremo che in cielo tutto ciò che gli dobbiamo,tutte le grazie che ci ha elargito. Ma non dovremmo attendere quel giorno per testimoniargli la nostra gratitudine, potremmo farlo sin da ora, con il nostro atteggiamento improntato al:

- Rispetto verso la sua persona

- Riconoscenza per i suoi benefici

- Fiducia nella sua opera generosa

- Amore, facendogli spazio nella nostra vita e nei nostri pensieri, parlandogli con devozione, non comportandoci male in sua presenza, ringraziandolo almeno ogni giorno di averci custodito con amore, recitando la preghiera che nostra madre ci faceva dire da piccoli, ricorrendo a lui nei momenti difficili delle nostre giornate, ripudiando però il male, essendo caritatevoli e gentili con il prossimo, amando e onorando sempre più Dio con la nostra vita.

Tutto questo, in attesa di diventare come dice Matteo "Alla resurrezione, infatti, non si prende nè moglie nè marito ma si è come angeli nel cielo".

tratto da http://www.cartantica.it/pages/parliamodiAngeli.asp



http://www.tanogabo.it/Religione/Angelicustodi.htm

martedì 9 dicembre 2008

ANGELI CUSTODI

ANGELI CUSTODI
Nella storia della salvezza, Dio affida agli angeli l'incarico di proteggere i patriarchi, i suoi servi e tutto il popolo eletto.
L'esistenza di un angelo per ogni uomo, che lo guida, lo protegge, dalla nascita fino alla morte, è citata nel Libro di Giobbe, ma anche dallo stesso Gesù.:" I loro angeli stanno sempre alla presenza del Padre" (Mt 18,10)
Ogni uomo sin dalla sua nascita e sino alla sua morte ha a fianco a sè l'Angelo custode che lo protegge: " Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perchè non inciampi sulla terra il tuo piede. (Sal 90,11-12)
Etimologicamente "angelo" significa "messaggero" ciò indica il suo ufficio e non la sua natura, come dice Sant'Agostino,
Gli angeli sono puri spiriti, non posseggono un corpo.
Nella Sacra Scrittura si attesta l'esistenza degli angeli: i Cherubini, posti a guardia del Paradiso Terrestre (Gen 3,24) i tre Angeli che appaiono ad Abramo (Gen 18,19. ecc).
L'Arcangelo Raffaele che accompagna e libera Tobia (Tob 5,1 e segg,); l'Arcangelo Gabriele che annuncia l'incarnazione del Verbo a Maria,
gli angeli che annunciano ai pastori la nascita di Gesù, (Lc 1,11-28.
Le citazioni nella Bibbia sono numerose, ne parla anche San Paolo, nella Prima lettera ai Corinzi San Paolo dice che siamo venuti per essere "spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini" (1 Cor 4,9); che giudicheremo gli angeli (1 Cor 6,3); e che la donna deve portare "un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli" (1 Cor 11,10). Nella seconda Lettera ai Corinzi li avverte che "anche Satana si maschera da angelo di luce" (2 Cor 11,14). Nella Lettera ai Galati considera la superiorità degli angeli (Gai 1,8) e afferma che la legge 'fu promulgata per mezzo di angeli attraverso un mediatore" (Gal 3,19). Nella Lettera ai Colossesi, l'Apostolo enumera le diverse gerarchie angeliche e sottolinea la loro dipendenza da Cristo, nel quale tutte le creature sussistono (cfr Col 1,16 e 2,10). Nella Seconda lettera ai Tessalonicesi ripete la dottrina del Signore sulla sua seconda venuta in compagnia degli angeli (2 Ts 1,6-7). Nella Prima lettera a Timoteo dice che "è grande il mistero della pietà: Egli si manifestò nella carne, fu giustificato nello Spirito, apparve agli angeli, fu annunziato ai pagani, fu creduto nel mondo, fu assunto nella gloria" (1 Tm 3,16) ecc ecc.
In un primo tempo il culto degl Angeli custodi era unito a quello di san Michele; dal sev. XVI compare come festa a sè presso molte Chiese.
Nel calendario romano viene introdotto nel 1615.
La Storia della Salvezza raggiunge ogni uomo nella sua situazione concreta come recita la promessa biblica: "Ti precederà il mio angelo" (Es 23,20-23); per questo molti santi e sante hanno avuto grande familiarità e devozione verso il loro Angelo Custode. Col suo aiuto operiamo perchè si compia in noi il mistero pasquale fino alla sua pienezza, quando saremo loro compartecipi della vita eterna nella casa del Padre.
http://groups.google.com/group/studio-biblico?hl=it

Ss. Michele, Gabriele, Raffaele, Arcangeli

Ss. Michele, Gabriele, Raffaele, Arcangeli


Michele, nome ebraico che vuol dire: "Chi è come Dio?" viene ricordato nel libro di Daniele del eletto (Dan 10,13 e 12,1). La lettera di san Giuda lo presenta in lotta contro Satana per il corpo di Mosè. Anche l'Apocalisse (12,7) ricorda il combattimento di Michele e dei
suoi angeli contro il drago.
La liturgia dei defunti lo vuole accompagnatore delle anime.
Molto venerato dagli Ebrei divenne presto molto popolare nel culto cristiano.
Il 29 settembre cade l'anniversario della dedicazione di una chiesa in suo onore, sulla via Salaria (sec. V)
Gabriele "Forza di Dio" si presentò a Zaccaria come "Colui che sta al cospsetto di Dio" (Lc 1,19).
Portare l'annuncio di Dio è il compito che gli riconosce Daniele (8,16; 9,21) annunziò infatti la nascita del Battista e di Gesù Cristo (Lc 1,5-22.26-38)
Raffaele "Dio ha curato" compare nel libro di Tobia come accompagnatore nel viaggio del giovane Tobia e come portatore di salvezza al vecchio padre cieco.


http://groups.google.com/group/centro-religione-cristiana?hl=it

domenica 27 gennaio 2008

ANGELI CUSTODI E PADRE PIO

Un italo-americano residente in California, incaricava spesso il suo Angelo Custode di riferire a Padre Pio ciò che riteneva utile fargli sapere. Un giorno, dopo la confessione, chiese al Padre se sentiva veramente quello che gli diceva tramite l'angelo. "E che" - rispose Padre Pio - "mi credi sordo?" E Padre Pio gli ripeté quello che pochi giorni prima gli aveva fatto sapere tramite il suo Angelo.




Padre Lino raccontava. Stavo pregando il mio Angelo Custode perché intervenisse presso Padre Pio a favore di una signora che stava molto male, ma mi sembrava che le cose non mutassero affatto. Padre Pio, ho pregato il mio Angelo Custode perché le raccomandasse quella signora - gli dissi appena lo vidi - è possibile che non l'abbia fatto? - "E cosa credi, che sia disobbediente come me e come te?




Padre Eusebio raccontava. Stavo andando a Londra in aereo, contro il consiglio di Padre Pio che non voleva che usassi questo mezzo di trasporto. Mentre sorvolavamo il canale della Manica una violenta tempesta mise l'aereo in pericolo. Tra il terrore generale recitai l'atto di dolore e, non sapendo cosa altro fare, mandai a Padre Pio l'Angelo Custode. Tornato a San Giovanni Rotondo andai dal Padre. "Guagliò "- mi disse - "Come stai? È andato tutto bene?" - "Padre ci stavo rimettendo la pelle" - "E allora perché non obbedisci? - "Ma le ho mandato l'Angelo Custode..." - "E meno male che è arrivato in tempo!"




Un avvocato di Fano stava tornando a casa da Bologna. Era al volante della sua 1100 nella quale si trovavano anche sua moglie e i suoi due figli. Ad un certo punto, sentendosi stanco, avrebbe voluto chiedere di essere sostituito alla guida, ma il figlio maggiore, Guido, stava dormendo. Dopo qualche chilometro, nei pressi di San Lazzaro, si addormentò anche lui. Quando si svegliò si accorse di trovarsi ad un paio di chilometri da Imola. Fuori da sé dallo spavento urlò: "chi ha guidato la macchina? È successo niente?"... - No - gli risposero in coro. Il figlio maggiore, che era al suo fianco si svegliò e disse di aver dormito saporitamente. La moglie e il figlio minore, increduli e meravigliati, dissero di aver constatato un modo di guidare diverso dal solito: a volte l'auto era per finire contro altri veicoli ma all'ultimo momento, li evitava con delle manovre perfette. Anche la maniera di prendere le curve era diversa. "Soprattutto" diceva la moglie "ci ha colpito il fatto che tu sei rimasto immobile per molto tempo e non hai più risposto alle nostre domande..."; "Io - la interruppe il marito - non potevo rispondere perché dormivo. Io ho dormito per quindici chilometri. Non ho veduto e non ho sentito niente perché dormivo... . Ma chi ha guidato l'auto? Chi ha impedito la catastrofe?... Dopo un paio di mesi l'avvocato si recò a San Giovanni Rotondo. Padre Pio, appena lo vide, mettendogli una mano sulla spalla, gli disse: "Tu dormivi e l'Angelo Custode ti guidava la macchina". Il mistero fu svelato.




Una figlia spirituale di Padre Pio percorreva una strada di campagna che l'avrebbe portata al Convento dei cappuccini dove ad attenderla c'era lo stesso Padre Pio. Era una di quelle giornate invernali, imbiancate dalla neve dove i grossi fiocchi che venivano giù, rendevano ancora più difficile il cammino. Lungo la strada, totalmente innevata, la signora ebbe la certezza che non sarebbe arrivata in tempo all'appuntamento col frate. Piena di fede, incaricò il suo Angelo Custode di avvisare Padre Pio che a causa del maltempo sarebbe arrivata al convento con notevole ritardo. Giunta al convento poté constatare con enorme gioia che il frate l'attendeva dietro ad una finestra, da dove, sorridendo, la salutava.




A volte il Padre, in sagrestia, si fermava e salutava anche baciando qualche amico o figlio spirituale ed io, raccontava un uomo, guardando con santa invidia quel fortunato, dicevo tra me: "Beato lui!...Se fossi io al suo posto! Beato! Beato lui! Il 24 dicembre 1958 sono in ginocchio, ai suoi piedi, per la confessione. Al termine, lo guardo e, mentre il cuore batte per l'emozione, oso dirgli: "Padre, oggi è Natale, posso fare gli auguri dandovi un bacio? E lui, con una dolcezza che non si può descrivere con la penna ma soltanto immaginare, mi sorride e: "Sbrigati, figlio mio, non farmi perdere tempo!" Anche lui mi abbracciò. Lo baciai e come un uccello, giulivo, spiccai il volo verso l'uscita ripieno di delizie celesti. E che dire delle botte sulla testa? Ogni volta, prima di ripartire da San Giovanni Rotondo, desideravo un segno di particolare predilezione. Non solo la sua benedizione ma anche due colpetti sulla testa come due paterne carezze. Devo sottolineare che mai mi fece mancare ciò che, come un bambino, manifestavo di voler ricevere da lui. Una mattina, eravamo in molti nella sagrestia della chiesetta piccola e mentre padre Vincenzo a voce alta esortava, con la sua solita severità, dicendo: "non spingete...non stringete le mani del Padre...fatevi indietro!", io quasi sconfortato, tra me ripetevo: "Partirò, questa volta senza le botte sulla testa". Non volli rassegnarmi e pregai il mio Angelo Custode di fare il messaggero e di ripetere a Padre Pio testualmente: "Padre, io parto, desidero la benedizione e le due botte sulla testa, come sempre. Una per me e l'altra per mia moglie". "Fate largo, fate largo", ripeteva ancora padre Vincenzo mentre Padre Pio cominciava a camminare. Io ero in ansia. Lo guardavo con un senso di tristezza. Ed eccolo, mi si avvicina, mi sorride ed ancora una volta i due colpetti ed anche la mano mi fa baciare. - "Ne darei tanti di botte a te, ma tante!". Così ebbe a dirmi la prima volta.




Una donna era seduta sul piazzale della chiesa dei cappuccini. La Chiesa era chiusa. Era tardi. La donna pregava col pensiero, e ripeteva col cuore: "Padre Pio, aiutami! Angelo mio, va a dire al Padre che mi venga in aiuto, altrimenti mia sorella muore!". Dalla finestra di sopra, sentì la voce del Padre: "Chi mi chiama a quest'ora? Che cosa c'é? La donna disse della malattia della sorella, Padre Pio si recò in bilocazione e guarì la malata.




Un tizio disse a Padre Pio: - Io non posso venire sempre da voi. Il mio stipendio non mi permette spese per viaggi così lunghi - Padre Pio rispose: "E chi ti ha detto di venire qui? Non hai il tuo Angelo Custode? Gli dici cosa vuoi, lo mandi qua, ed avrai subito la risposta".




Quando Padre Pio era un giovane sacerdote scriveva al suo confessore dicendo: "la notte ancora al chiudersi degli occhi, vedo abbassarsi il velo ed aprirmisi dinanzi il Paradiso. E allietato da questa visione, dormo con un sorriso di dolce beatitudine sulle labbra e con una perfetta calma sulla fronte aspettando che il piccolo compagno della mia infanzia venga a svegliarmi e così sciogliere insieme le lodi mattutine al diletto dei nostri cuori".




Padre Alessio un giorno si avvicinò a Padre Pio con delle lettere in mano per chiedergli delle cose e il Padre gli disse brusco: "Uagliò, non vedi che ho da fare? Lasciami in pace". Rimase male. Si ritirò in disparte mortificato. Padre Pio se ne accorse e dopo un pò lo chiamo e gli disse: "Non hai visto tutti quegli Angeli che erano qui intorno? Erano Angeli Custodi dei miei figli spirituali che venivano a portarmi i loro messaggi. Dovevo dare loro le risposte da riferire".




Un dottore chiese a Padre Pio: "Tanti Angeli sono sempre vicino a lei. Non le danno fastidio?" - "No" rispose il Padre con semplicità - "sono così obbedienti".




Ad una persona disse: "Per la tua mamma pregheremo, perché l'Angelo Custode le faccia compagnia".




Si direbbe - diceva uno dei figli spirituali del Padre - che Padre Pio ascolti sempre quelli che lo chiamano. Una sera, molti parlavano del Padre appena arrivati a San Giovanni Rotondo. Ingenuamente ricapitolavano le grazie che volevano chiedergli e incaricavano i loro Angeli Custodi di fargliele presenti al più presto. L'indomani, dopo la Messa, Padre Pio li rimproverò giustamente: "Birichini! Neanche la notte mi lasciate tranquillo!", il sorriso smentiva le parole. Essi si seppero esauditi.




Ma voi, Padre, sentite quello che l'Angelo vi dice? Chiese una persona. E Padre Pio: "E cosa credi, che Egli sia disubbidiente come te? Mandami l'Angelo Custode".




È inutile che mi scrivi, perché non posso rispondere. Mandami l'Angelo, sempre. Penserò a tutto.




L'Angelo mi ha riferito delle frasi che mi hanno fatto comprendere la tua sfiducia.




Invoca il tuo Angelo Custode, che ti illuminerà e ti guiderà. Il Signore te lo ha messo vicino appunto per questo. Perciò serviti di lui.




E se la missione del nostro Angelo Custode e grande, quella del mio è di certo più grande, dovendomi fare anche da maestro nella spiegazione di altre lingue.




Manda l'Angelo Custode che non paga il treno e non consuma le scarpe.




Per le persone sole c'é l'Angelo Custode.

ESPERIENZE ANGELICHE-DAL LIBRO DI MOOLENBURGH

Una di queste esperienze è quella che mi piace chiamare della "mano sulla spalla". E' questa una esperienza che ricorre molto di frequente e che io stesso ho provato molte volte, e così mia madre, e più di recente mio fratello.

E' il dottor Moolenburgh che racconta:

"Un'infermiera mi raccontò di essere entrata in una profonda crisi spirituale. Lavorava in turno di notte, ma non poteva andare avanti a causa del dolore e della sofferenza che soffriva. A un certo punto, nel silenzio della notte, avvertì chiaramente una mano appoggiarsi sulla spalla, gesto che le infuse una grande sensazione di conforto".

Certo, si può anche ipotizzare una allucinazione; ma chi ha provato questo "tocco" sa invece quanto è reale, vero, fisicamente sentito come "una mano".

Ma ecco subito pronto il racconto di un'altra esperienza raccolto dal dott. Moolenburgh tra i suoi pazienti.

"I tedeschi invasero l'Olanda con lunghi convogli di autocarri. A Linsburg una ragazza giovane e carina stava percorrendo la strada con la sua bicicletta, quando un camion le passò accanto e i soldati iniziarono subito a fischiare e a salutarla. Lei, infuriata, si voltò dall'altra parte. Il camion successivo deviò la sua traiettoria cercando di investire la superba ragazza a tutta velocità. Appena prima che l'autocarro la investisse, lei e la sua bicicletta furono sollevati e portati a diversi metri di distanza dal ciglio della strada, mentre il camion si allontanava a tutta birra. Un uomo in bicicletta che seguiva la ragazza a una ventina di metri di distanza, fu testimone di tutto l'accaduto, corse da lei e le chiese subito come aveva potuto accadere qualcosa di simile. L'evento rimase scolpito nella sua memoria in ogni particolare,. fino al vestito che stava indossando.

"Una storia simile - prosegue il dottor Moolenburgh - mi è stata raccontata da un uomo che non era stato in grado di deviare dal percorso che stava seguendo per evitare una macchina che si dirigeva verso di lui. Anche lui si era sentito sollevare dalla bicicletta e appoggiare sul ciglio della strada,Un secondo più tardi la bicicletta era totalmente distrutta, ma l'uomo era salvo".

Fin qui il dottor Moolenburgh. Ma ora racconterò qualcosa che è accaduto ad alcuni miei familiari, e a me stesso.

Ho già detto della "mano sulla spalla":è una sensazione difficile da spiegare;l'unica cosa che si può dire è che induce una straordinaria sensazione di conforto,di "protezione",di condivisione. Mia madre,nei suoi ultimi anni di vita mi ha raccontato molti episodi simili accaduti a lei. Qualche volta era un Angelo che le avvolgeva le spalle col suo braccio,qualche altra era suo marito, mio padre, che abbracciandola le sussurrava parole di conforto.

Mio fratello nel suo letto d'ospedale non ha saputo definire "chi" lo toccasse sulle labbra, sul capo,sui piedi. Ma è significativo il fatto che non ne fu affatto spaventato o sconcertato,ma anzi ne ebbe grande conforto e sollievo.

Ora egli è morto, il suo trapasso è avvenuto solo pochi giorni dopo, molto serenamente e senza alcun dolore fisico. Proprio come accadde per mia madre pochi mesi prima. Sia ringraziato sempre il Signore Gesù Cristo. Amen.




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Ma ecco qui ciò che accadde a me soltanto pochi anni fa.

Ero in macchina e, come era allora (oggi lo faccio da fermo...) mia consuetudine, stavo contemporaneamente effettuando una registrazione; stavo cioè"telefonando",come loro preferiscono indicare questa attività. Ero particolarmente contento, euforico, e la mia attenzione alla guida non era quella necessaria. Devo precisare che già altre volte mi era stato specificato che,se io non ponevo attenzione agli accadimenti,il loro aiuto poteva non essere sufficiente. In altre parole:"Aiutati,che il ciel t'aiuta", non è una frase senza significato.

Accadde tutto all'improvviso e molto velocemente, mentre stavo girando attorno ad un grande anello spartitraffico, per prendere un'altra direzione,non mi ero avveduto che un'altra vettura stava facendo la stessa cosa, ma con precedenza su di me. In quegli attimi si è come paralizzati e non si sa più bene che cosa fare: il motore della mia macchina rallentò per un momento e il volante si mosse da solo,dato che le mie mani s'erano fermate a mezz'aria.

L'incidente fu evitato per un soffio, e mentre la vettura che mi precedeva ebbe la precedenza che le spettava, la mia mente fu come"riempita" da un grido forte di allarme! Lo scontro fu evitato, ma non certo per opera mia...

Poco dopo, ringraziando il Signore per lo scampato incidente, uscii dallo svincolo stradale e mi indirizzai verso casa. Salutai e ringraziai i miei amici e spensi il registratore.

Tutto qua?

No di certo. Quando, nel corso della giornata ho riascoltato la registrazione, arrivato nel punto del quasi-incidente si ode, improvvisa e molto forte, una voce maschile dal tono impellente e severo:"ATTENTO! Devi stare sempre molto attento; hai visto che quasi facevi un incidente?!". Voglio sottolineare il fatto che la voce gridò quella frase, il tono era preoccupato e molto severo!

Ho voluto raccontare questo episodio perché è accaduto (non unico) a me personalmente, quindi è di prima mano.

Avete afferrato il messaggio implicito in ciò che è accaduto a me? E' questo: io non posso disinteressarmi degli eventi che incalzano e si rincorrono mentre la mia freccia del tempo continua a scorrere! Non posso, in altre parole, dire a me stesso: "Beh, posso anche pensare ad altro, tanto c'è chi cura i miei interessi..."; no, non posso proprio farlo! Della mia vita sono io l'unico responsabile; decido io, ma io dovrò anche risponderne. Chiaro il concetto?


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Ma torniamo al libro del dott. Moolenburgh. Egli racconta di una giovane donna che, uscita da una stazione di autobus voleva fare una breve passeggiata per le vie di Los Angeles, dove si trovava per la prima volta.

La ragazza si chiama Euphie Eallonardo. Dopo un po' si accorge di essere seguita da tre uomini, mentre un quarto si stava avvicinando a lei nell'oscurità di un vicolo. Spaventatissima la giovane pensò di essere ormai circondata, e le ci volle qualche momento per accorgersi che poteva distinguere bene, anche nel buio, quel quarto uomo: indossava jeans e camicia bianca ed aveva in mano un cestino per le provviste. Racconta la ragazza:

"Era sulla trentina, senz'altro più alto di un metro e ottanta. Sul volto aveva un'espressione severa ma era bellissimo, l'unica parola con cui potrei definirlo. Corsi verso di lui. 'Mi sono persa e degli uomini mi stanno seguendo '', gli dissi disperata. ''Volevo fare una passeggiata fuori della stazione degli autobus - ho una paura...''.

"Vieni con me - disse - ti porterò al sicuro".

"Io... io non so cosa mi sarebbe successo se lei non fosse venuto".

"Lo so". La sua voce era sicura, profonda.

"Ho pregato che qualcuno mi venisse in aiuto appena prima di vederla".

L'ombra di un sorriso gli apparve sugli occhi e sulla bocca. Eravamo ormai vicini alla stazione.

"Sei al sicuro adesso".

"Non so come ringraziarla", gli dissi con un certo fervore. Annuì con la testa.

"Arrivederci, Euphie".

Mentre mi incamminavo verso l'atrio, mi fermai improvvisamente. Euphie! Aveva veramente usato il mio nome? Mi voltai di scatto e corsi fuori, ma era svanito".

E qui il dottor Moolenburgh fa notare che è davvero pericoloso anche per un uomo girare per certe vie di Los Angeles, da solo e al buio; la ragazza era stata in reale pericolo di vita. "Un angelo in jeans con un cestino per il pranzo. Una profanazione al sacro? E dov'erano le vesti bianche? E le ali?". E più avanti: "A proposito di quei bambini paffutelli con le ali, la figlia di una delle persone da me intervistate, ha detto pensierosa una sera alla madre: "Mamma, quegli angeli non possono volare, le ali non li tengono su".

A questo proposito voglio riportare qui, ora, una frase che mi è stata data durante una registrazione o, come la chiamano "loro", una telefonata.

La telefonata si svolgeva normalmente, ma è importante precisare che durante le registrazioni io non odo assolutamente nulla; le mie domande, così come le relative risposte, sono del tutto "casuali" e immediate. E' solo nel riascolto delle registrazioni, che effettuo in un secondo tempo, che il mio monologo diventa dialogo, dove le risposte si integrano perfettamente con le domande. Ma proseguiamo.

In una telefonata precedente, una vocina di bimbo mi aveva detto, stentatamente: "Io sono un angelo...!". Così quel giorno dico: "Tu sei un angelo? Ma allora hai le ali...". La risposta, stupefacente e arguta: "Sì, ma di bronzo, però!". La cosa che ha reso il tutto straordinario e comico è stata la voce del bimbo, che ha avuto qualche difficoltà nel pronunziare la frase ("Sì, ma ddi brrronzo, però..."), con la lingua che quasi si arrotolava sul "brrrronzo...". Vi assicuro che l'effetto è stato esilarante e... tenero.



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Sentite che cosa dice H.C. Moolenburgh sulla necessità di proteggere il nostro Angelo: "... per cui ne consegue che non solo noi siamo protetti, ma che dobbiamo anche fornire protezione. Come i figli cresciuti devono proteggere i genitori quando sono diventati vecchi. Anche se gli Angeli non diventano vecchi, il loro amore per noi li rende vulnerabili come i genitori lo sono di fronte ai figli. Per questo motivo dovremmo prenderci cura di loro". Fin qui Moolenburgh.

Ebbene, molte e molte volte mi è accaduto di udire, riascoltando qualche registrazione, alcune "voci" che mi chiedevano di proteggerli: "Ma tu ci proteggerai, vero?. Oppure: "Tu ci devi proteggere...". Naturalmente le prime volte rimanevo alquanto sconcertato da queste richieste: ma come, mi dicevo, essi chiedono protezione a me? Quando infine mi resi conto che proprio questo mi stavano chiedendo, allora ho cominciato a pregare anche per loro, e le loro richieste sono cessate. Loro proteggono me e io proteggo loro.


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Gli Angeli hanno una forma corporea o sono puro spirito?

Personalmente credo che nessuno possa dare una risposta "esatta", precisa e veritiera sulla reale sostanza degli angeli, e gli stessi teologi sono molto discordanti tra loro. La cosa migliore da fare, secondo me, è quella di attenersi alle descrizioni che fanno di loro le Sacre Scritture. A me piace molto la risposta data da San Gregorio di Nazianzo a questo proposito. San Gregorio, che aveva studiato molto e a lungo gli Angeli, disse che se l'angelo viene paragonato all'uomo, è spirituale, ma se è paragonato a Dio, è carnale.

In altre parole: gli Angeli sono pur sempre creature di Dio e quindi, pur essendo di fronte a noi di una "sostanza" talmente sottile da doverli considerare "spirituali", di fronte al Creatore essi sono "corporei".


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Tutti sappiamo quanto Padre Pio si avvalse dell'aiuto del suo Angelo Custode, che gli faceva perfino da portalettere, e da traduttore per le missive scritte in lingue a lui sconosciute.

Padre Pio era in tale comunione e confidenza col suo Angelo, da rimproverarlo anche aspramente quando non interveniva con tempestività. L'episodio che segue, raccontato dallo stesso Padre Pio, è riportato nel libro: "...ma gli angeli esistono davvero?", delle Edizioni Madjugorie-Torino-1994:

"Non vi dico poi in che modo mi vanno percotendo quei disgraziati. Certe volte mi sento presso a morire. Sabato mi sembrò che mi volessero proprio finire, non sapevo più a che santo votarmi. Mi rivolgo al mio angelo. Dopo essersi fatto aspettare un pezzo, eccolo infine aleggiarmi intorno e con la sua voce angelica cantava inni alla divina maestà. Successe che lo sgridai aspramente d'essersi fatto così lungamente aspettare, mentre io non avevo mancato di chiamarlo in mio soccorso. Per castigarlo non volevo guardarlo in vico, volevo allontanarmi, volevo sfuggirgli, ma egli poverino mi raggiunse e quasi piangendo finchè, sollevato lo sguardo, lo fissai in volto e lo trovai tutto spiacente. "Ti sono sempre vicino - egli dice - Io mi aggiro sempre a te d'intorno, questo mio affetto per te non si spegnerà neppure con la vita".

E sentire cosa scrive Padre Pio a conclusione di una lettera indirizzata ad una figlia spirituale: "Apriti e confida a lui i tuoi dolori: abbi continuo timore di offendere la purezza del suo sguardo. Sappilo e fissalo bene nella mente. Egli è così delicato, così sensibile. A lui volgiti nelle ore di suprema angoscia e ne sperimenterai i suoi benefici effetti. Non dir mai di essere sola a sostenere la lotta con i nostri nemici; non dir mai di non aver un'anima alla quale puoi aprirti e confidarti. Sarebbe un grande torto che si farebbe a questo messaggero celeste".


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Ed ecco un ultimo episodio. Lo si può trovare, insieme a molti altri, sul già citato libro delle Edizioni Madjugorie-Torino-!994 "...ma gli Angeli esistono davvero?", e parla di un angelo che si presenta sotto le vesti di una fanciullina.

"L.C. di Torino, donna di molta fede e devotissima al suo Angelo Custode, ottenne da lui un segno ben chiaro della sua protezione ed aiuto. Un giorno si era recata per la spesa al mercato di Porta Palazzo (ancor oggi esistente). Nel ritornare a casa, sentendosi venir meno per debolezza e mancanza di forze, entrò nella chiesa dei Santi Martiri in via Garibaldi per riposarsi. Angosciata di trovarsi sola e impotente per portare casa il canestro delle provviste, invocò l'Angelo Custode con questa preghiera: "O mio buon angelo custode aiutami ad arrivare fino a casa (abitava in Corso Oporto, l'attuale Corso Matteotti)".

"Fiduciosa nella protezione del suo Angelo Custode, esce dalla chiesa e vede avvicinarsi una graziosa fanciulla sui nove o dieci anni, che le dice: "Mi insegni ad andare a Porta Nuova".

"Ben volentieri - rispose - Io sto da quelle parti. Vieni con me e ci faremo compagnia fino là".

"Grazie, grazie - replicò la fanciulla - Vedo intanto che lei non sta bene, pare stanca, dia a me quella borsa. Gliela porto io".

"Ma sei troppo piccola, non puoi portarla, è troppo pesante", ribatté L.C.

"La dia a me, la dia a me", continuò la fanciulla., e prese la cesta.

"Strada facendo quella fanciullina, che era di aspetto celestiale, parlava così giudiziosamente che la donna meravigliata le fece mille interrogazioni sulla sua famiglia, sul suo nome, domicilio, ma senza effetto. perchè la fanciulla eludeva le domande dicendo che il suo più grande onore era di essere figlia di Dio e la sua casa il Paradiso. Giunta alla porta dell'abitazione della donna in Corso Oporto, questa volle regalare alla fanciulla qualche moneta, ma fu inutile. Essa era scomparsa in modo incomprensibile nel deporre la cesta alla porta della sua casa".


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Che ne dite amici miei, miei fratelli, avete ancora dei dubbi sull'esistenza degli Angeli?

Chiamate spesso il vostro Angelo Custode, salutatelo, ringraziatelo, fatevi aiutare in ogni circostanza. Chiedetegli il suo nome. Egli sta solo aspettando che lo riconosciate, che vi apriate a lui con fiducia.

Sia benedetto il Signore Gesù Cristo, sempre. Amen.

ANGELI-PREFAZIONE

Noi tutti sappiamo che degli Angeli ce ne ha parlato Dio stesso; non è quindi possibile dubitare dell'esistenza di questi esseri, se ci proclamiamo credenti.

Come ci riporta Il Dizionario della Bibbia edita da Vallardi, "... secondo gli insegnamenti di Gesù, gli angeli sono immuni dalle esigenze della natura umana, ma vegliano sul destino degli uomini". Scarna ed essenziale questa descrizione. Per fortuna non mancano però descrizioni più complete, più ricche, magari anche un tantino fantasiose a volte. Il più delle volte sono descrizioni che risentono della cultura e dell'epoca di quelle società in cui sono nate, e non potrebbe essere altrimenti. Sono moltissime le persone, in tutte le latitudini ed in ogni tempo, che dichiarano di aver visto un angelo. Come si spiega allora la cortina di silenzio che è calata, specialmente in questo secolo e specialmente nel mondo "evoluto", su queste creature di Dio?

Brevemente: che ne pensate di quell'uomo che, volendo fare una indagine scientifica e minuziosa dei tipi di pesce contenuti nell'oceano, utilizza per la sua ricerca una rete per la pesca a strascico con le maglie di due centimetri e mezzo di lato? Alla fine della sua indagine risultò che molte erano le specie che vivevano nell'oceano: delfini e balene, squali e tartarughe barracuda e polipi, e molte altre specie. Per quella ricerca, quell'uomo ricevette molti onori e molti premi ed i suoi studi sono indicati ancora oggi come esempio di "rigore scientifico". Una delle conclusioni a cui pervenne a seguito di quello studio, fu la teoria che nell'oceano non esiste alcuna specie animale al di sotto dei due centimetri e mezzo di lunghezza!

"Ecce homo!", disse Nietzsche, questo è l'uomo!

Questo racconto, grottesco e paradossale, è riportato nel "Libro degli Angeli" di H.C. Moolenburgh pubblicato dalla Hermes Edizioni, che ha voluto dimostrare come siano praticamente gli stessi i motivi per cui "... l'angelologia, ovvero lo studio degli angeli, non viene più insegnata all'università. Gli angeli non si trovano più perché le maglie delle reti sono troppo larghe ed essi scivolano via dalle maglie del nostro modo di pensare".+

Paola Giovetti, nella sua prefazione scritta per il libro sugli Angeli del dottor H.C. Moolenburgh, racconta quale è stato il motivo che, dopo molti anni dal suo verificarsi, indusse il dottor Moolenburgh a condurre un'inchiesta presso alcune centinaia dei suoi pazienti, chiedendo loro se avevano mai visto un angelo. Da quell'inchiesta è scaturito il libro del dottor Moolenburgh, "Il libro degli Angeli", pubblicato dalle Edizioni Hermes.

Il motivo ha lontane origini: quando era ancora un ragazzo, in un cielo trasparente solcato da nubi bianche, egli vide un angelo "... con ali leggere e vesti che arrivavano fino ai piedi, che si librava sulle dune della spiaggia". L'immagine svanì lentamente lasciando il ragazzo stupefatto ed emozionato.

L'esperienza non venne dimenticata e, molti anni dopo, il dottor Moolenburgh cercò di saperne di più. Soprattutto voleva sapere se c'erano altre persone che avevano avuto esperienze simili alla sua. Ce n'erano eccome! Lo straordinario successo del libro in tutto il mondo, che riporta i risultati della sua inchiesta, dimostra quanto in realtà sia superiore ad ogni ipotesi frettolosa e superficiale il numero delle persone che, in un modo o in un altro, ha avuto esperienze angeliche.